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GENERALITÀCoppia motrice ed aderenzaSulle ruote motrici di un veicolo (figura A) agiscono una coppia di forze, riconducibili alle S (forza di trazione o propulsione) e St (forza tangenziale di trazione), di pari entità, il cui valore è determinato dal rapporto tra la coppia motrice Mt, applicata alle ruote motrici, ed il raggio r delle ruote stesse: S = St = Mt / r Affinché un veicolo si sposti (figura B) (spunto da fermo) o acceleri, occorre che la forza di trazione S sia superiore alla resistenza totale dell’avanzamento R, ed inferiore all’aderenza. Più precisamente che la forza tangenziale St, di intensità uguale alla forza di trazione S, sia inferiore al valore dell’aderenza disponibile A. In condizioni di equilibrio, l’avanzamento del veicolo a velocità uniforme è assicurato quando la forza S è uguale alla resistenza R. Il valore della resistenza totale all’avanzamento R è determinato dalla somma delle resistenze dovute al rotolamento, alla penetrazione dell’aria, all’inerzia del mezzo ed alle pendenze. Il valore dell’aderenza disponibile A, è determinato dal prodotto del coefficiente d’attrito "µ" in atto fra i corpi a contatto (in questo caso pneumatico e suolo) per il peso "P" del veicolo agente sulla ruota: A = µ*P. Poiché il peso P gravante sullo pneumatico è una costante così come il coefficiente d’attrito µ, ecco che l’aderenza A disponibile può essere rappresentata con un diagramma circolare rispetto al punto di contatto del pneumatico al suolo (figura C). L’aderenza è disponibile in tutte le direzioni, come si è detto, quindi sia sull’asse longitudinale dello pneumatico, sul quale agiscono la forza di trazione S e quella tangenziale St, sia sull’asse trasversale, sul quale agiscono le forze perturbatrici esterne Fe (vento laterale) e/o quelle centrifughe Fc (veicolo in curva). Quando una forza esterna (motrice o perturbatrice) con la sua intensità raggiunge il valore dell’aderenza A, questa non è più disponibile in alcun’altra direzione. ![]()
Quando la forza di trazione tangenziale St applicata risulta superiore all’aderenza disponibile A (neve, ghiaccio, fango) le ruote motrici tendono a slittare e il veicolo nel caso di partenza da fermo non si sposta (figura D). A parità di coppia motrice erogata dal motore, una ripartizione della stessa su quattro ruote anziché su due (S1 e S2) riduce il valore delle forze tangenziali di trazione St1 e St2 applicate ad ogni ruota motrice (figura E). Per ciascuna di queste, essendo diminuito il valore della coppia motrice, aumenta di conseguenza la frazione di aderenza disponibile A prima che si verifichi lo slittamento della ruota. Trazione integrale significa disporre di quattro ruote motrici su di un veicolo con il vantaggio di ripartire la coppia motrice su quattro ruote invece che su due. Trova naturalmente applicazione in tutte le situazioni in cui occorre disporre di una maggiore coppia motrice per superare dislivelli notevoli, terreni sconnessi; oppure quando l’aderenza disponibile è insufficiente e due sole ruote motrici possono rivelarsi inidonee a far avanzare il veicolo: neve, ghiaccio, fango, sabbia, ecc. LA TRAZIONE INTEGRALELa trazione integrale, oltre ai vantaggi in termini di motricità (pieno utilizzo della coppia disponibile) presenta ulteriori fondamentali vantaggi in termini di sicurezza, stabilità e comportamento neutro del veicolo. La sicurezza è migliorata poiché un’eventuale mancanza di aderenza sulle ruote motrici dovuta ad irregolarità della strada (acqua-planing, zone ghiacciate, macchie d’olio) è compensata ed equilibrata dalle altre ruote motrici. La stabilità aumenta poiché si ha una maggior riserva di direzionalità dovuta ad un minor impegno di motricità. Su un veicolo a due ruote motrici, che sta percorrendo una curva (figura F) per semplicità rappresentativa consideriamo la forza S anziché la St di pari intensità. La forza di trazione S impegna totalmente il campo di aderenza disponibile rappresentato dal cerchio; la forza centrifuga Fc genera una risultante T che cade all’esterno dei cerchio: il veicolo perde la sua direzionalità e quindi la sua stabilità. Le ruote posteriori risultano poco sfruttate poiché la Fc agente lascia aderenza disponibile utilizzabile per la motricità. ![]()
Su un veicolo a quattro ruote motrici a parità di coppia motrice erogata dal motore è possibile trasmettere a terra coppie motrici maggiori utilizzando anche le ruote posteriori. In condizioni limite di aderenza, in cui la differenza di giri tra anteriore e posteriore varia, si ha una ripartizione al posteriore, diminuendo la forza di trazione all’anteriore S1 e ridistribuendola tra le quattro ruote. ![]() Trazione integrale permanenteUn veicolo con trazione integrale permanente dispone costantemente di quattro ruote motrici. Una soluzione di trazione integrale permanente è realizzata mediante una presa di forza, applicata alla corona del differenziale anteriore, un rinvio, un differenziale centrale o un giunto (che può essere viscoso o meccanico di altro tipo) con il compito di distribuire permanentemente la motricità alle ruote anteriori e posteriori, un differenziale posteriore integrato in un assale posteriore. I veicoli a trazione integrale permanente si possono distinguere in:
Trazione integrale inseribileLa trazione integrale inseribile consente di comandare direttamente l’innesto della trazione integrale, secondo necessità (bassa aderenza, salite ripide) su veicoli che viaggiano normalmente con due ruote motrici. Tali veicoli sono dotati in genere di una presa di forza dal cambio o dal differenziale anteriore, di un albero di trasmissione, che normalmente gira in folle, di un differenziale posteriore e di un meccanismo per l’innesto della trazione. Tale meccanismo, azionabile manualmente dall’utente o in modo automatico (ad esempio Fiat Panda 4x4 con giunto controllato elettronicamente), può essere una frizione, un manicotto scanalato o un innesto a denti frontali. L’utilizzo della trazione integrale inseribile è da prevedersi solo in presenza di bassa aderenza (neve, ghiaccio) o ripide salite; offre pertanto, rispetto a una trazione a due ruote motrici, vantaggi in termini di funzionalità quali motricità e disimpegno. |
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